L’inaccessibilità è una forma di discriminazione dura a morire: limitando l’accesso, si limita l’autonomia delle persone disabili. Da oggi però un passo verso la conquista di quel diritto è stato compiuto. Grazie al progetto “Liberaccesso”, promosso da Provincia e Anmic col sostegno di Fondazione Cariparma, è ora possibile sapere dove sono e quali sono le barriere architettoniche presenti negli edifici pubblici del nostro territorio. una lacuna colmata e finalizzato a produrre una mappatura delle barriere architettoniche verso
Quello che è stato fatto è una puntuale mappatura, edificio per edificio, dei problemi d’accesso, un lavoro realizzato da febbraio ad oggi di un gruppo di tecnici coordinati dall’architetto Bernardo Degiovanni. Una rilevazione su poco meno di 250 edifici fra Municipi, scuole di ogni ordine e grado, Uffici pubblici. Per ognuno di questi è stato evidenziato il grado di accessibilità utilizzando un codice colore: bollino rosso se inaccessibile, poi giallo e blu, infine il verde per le situazioni migliori. In più, per ogni edificio è stata redatta una scheda di progetto segnalando l’intervento necessario per raggiungere comunque il bollino verde.
“ E’ una operazione verità sulla qualità del libero accesso negli uffici pubblici – ha detto oggi in Provincia all’incontro di presentazione dei risultati l’assessore alle Politiche sociali Marcella Saccani – Vogliamo passare dalla teoria alla pratica e mettere in condizione il pubblico di agire e migliorarsi. Quello che è stato fatto è un lavoro prezioso e auspichiamo che possa diventare il vademecum di quella complessità di sistemi pubblici che vanno dalle istituzioni agli enti che si muovono sul territorio”.
“ Se si guarda la storia dell’accessibilità si vede bene come il problema delle barriere architettoniche sia preceduto dalle barriere culturali, se non si abbattono queste non cadono nemmeno le altre. Solo chi ha il problema alla fine capisce cosa vuol dire non poter accedere a un luogo – ha detto Alberto Mutti presidente di Anmic ricordando la recente denuncia del regista Bernardo Bertolucci impossibilitato a entrare in Campidoglio con la sedia a rotelle.
“Il nostro lavoro è quello di supportare progetti che possano garantire una vita migliore a chi è meno fortunato e dunque ci siamo prestati volentieri come partner di questa iniziativa – ha detto Dante Corradi del Cda di Fondazione Cariparma evidenziando anche il tema della diminuzione delle risorse a disposizione dell’ente, circa un terzo rispetto a tre anni fa.
La modalità con cui è stata condotta l’indagine è stata illustrata da Bernardo Degiovanni. “Abbiamo diviso il territorio in quattro parti, ognuna è stata affidata ad un operatore con buona conoscenza di quell’area. Ci è servito molto tempo per realizzare la scheda di rilevamento ritenendola uno strumento fondamentale per i risultati che si volevano ottenere, poi abbiamo costruito una scheda di valutazione dello stato dell’arte con indicati anche i miglioramenti possibili” – ha detto l’architetto.
Complessivamente dai rilievi appare evidente come gli esterni degli edifici pubblici presentino ancora molte problematicità così come circa la metà di quelli mappati ha almeno uno dei problemi fondamentali per l’accesso ovvero i parcheggi per disabili, i collegamenti verticali e i servizi per disabili.
“Lo spazio pubblico è ancora quasi totalmente impercorribile all’esterno – ha detto Degiovanni – ci sono buche, marciapiedi, pali, tutti elementi che ostacolano l’accesso e che sono stati messi lì non per cattiva volontà solo perché non ci si pensa. E per migliorare la situazione bastano anche piccoli interventi come interrare lo zerbino o agire sulla segnaletica in modo che uno sappia dove trovare il percorso più agevole”.
Tante “raccomandazioni”, oltre ovviamente anche agli interventi più consistenti come la necessità di dotarsi di un ascensore dove manca, tutte indicazioni che da oggi istituzioni, enti, distretti hanno a disposizione.

Sintesi dell’indagine
La situazione a livello dei municipi (riportata su una mappa della Provincia di Parma) non è del tutto soddisfacente: solo in 16 comuni, il 34%, si è raggiunta una buona accessibilità (bollino verde), in 6 comuni una accessibilità un poco ridotta (bollino blu), in altri 8 una accessibilità sensibilmente ridotta (bollino giallo) e in ben 17 una situazione molto problematica rispetto alla accessibilità (bollino rosso).
Per gli Enti e organismi statali territoriali segnalati dalla Prefettura, i 68 soggetti che hanno risposto all’invio della scheda sintetica di rilevazione, la situazione che emerge è ancora molto problematica, basti pensare che di questi solo 5 (Aeroporto, Agenzia Entrate di Fidenza, Archivio di Stato, Inail, Inps gestione ex Inpdap) hanno il bollino verde per tutti gli aspetti analizzati ovvero: parcheggio, accesso (a raso, gradini e rampa) segnaletica interna, collegamenti verticali (ascensore, servo scala, rampa) servizi igienici ( bagni per il pubblico, bagni per disabili) percorsi orizzontali, porte, arredi.
Il quadro che è emerso è che molte sedi non hanno parcheggi con posti dedicati in prossimità, sovente anche gli accessi non sono adeguati per mancanza di rampe o elevatori, i collegamenti verticali (ascensori) quasi sempre assenti, i servizi igienici molto spesso non sono adeguati alle persone con disabilità.
Anche per queste schede è stata elaborata una tavola finale di sintesi contenente tutte le voci significative con la indicazione in verde delle situazioni di presenza di condizioni che garantiscono l’accessibilità e in rosso della assenza. In una unica scheda di sintesi abbiamo la rappresentazione visiva, per ogni soggetto, della situazione relativa a: parcheggio esterno, accesso, segnaletica interna, collegamenti verticali, servizi igienici, percorsi orizzontali, porte, arredi, con la segnalazione se sono programmati interventi di miglioramento nell’immediato futuro.
Per le sedi scolastiche elementari, medie e superiori la situazione è complessivamente positiva. Delle 94 sedi di scuola primaria di primo grado quelle che ottengono il bollino blu o verde (cioè una accessibilità buona) sono circa il 60%. Dei 54 edifici che ospitano le primarie di secondo grado la percentuale di quelle con una situazione tollerabile sale al 76%, l’84% nei 36 istituti superiori. Come negli altri casi, oltre alle schede di sintesi con l’assegnazione del bollino colorato, per ogni unità rilevata è stato possibile individuare la strategia e l’intervento migliorativo che ci può permettere di passare da un bollino insufficiente a quello superiore evidenziando l’elemento da introdurre per aumentare la prestazione funzionale dell’edificio.

Liberaccesso, il progetto
Il progetto ha permesso di monitorare l’accessibilità delle sedi dei Comuni, delle scuole e, grazie alla collaborazione con la Prefettura di Parma, di diversi Enti territoriali fra cui Inps, Inail, Uffici Entrate, Camera di Commercio, Musei e così via. Sulle scuole pubbliche e paritarie è stata verificata l’accessibilità sia esterno – interno, sia come possibilità di fruire degli spazi in cui si articola la vita scolastica (aule, laboratori, servizi igienici, segreteria, cortili e parcheggi). Ed è stata inoltre rilevata l’esistenza di segnaletica braille e in formati facilmente leggibili, e la presenza di forme di assistenza e sostegno in grado di assicurare l’accesso dove questo non è possibile autonomamente.
La ricerca e il monitoraggio, coordinati dalla Provincia insieme a Anmic, sono stati effettuati da quattro tecnici: Ilaria Pignatelli, per la rilevazione nel Comune di Parma, Alessandro Pasetti per i Comuni del Distretto di Fidenza; Marco Bertani per la zona Montagna ovest (Valli taro e Ceno); Fabrizia Dassenno Lalena per la zona montagna sud est, Distretto di Langhirano. La supervisione è stata affidata a Bernardo Degiovanni, esperto sulle tematiche dell’accessibilità e mobilità.
Il Gruppo di progetto era costituito da rappresentanti della Provincia, della Prefettura, dei Distretti socio sanitari (Parma, Fidenza, Langhirano, Valli Taro e Ceno), e di quattro associazioni che si occupano di disabilità, in particolare anche per i problemi di mobilità e accessibilità: Anmic, Unione italiana Ciechi (Uic), Associazione lotta alle barriere architettoniche (Alba) e Centro regionale Informazione Benessere Ambientale (Criba).

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